Sei positivo? Dicci se hai già ricevuto il vaccino antinfluenzale

di Stefano Pezzola

Preso atto dello studio Nature (vedi link sotto) dove si parla in modo molto circostanziato del contagio da parte dei vaccinati – il tutto tra l’altro ribadito in modo impeccabile dal prof. Cosentino nel suo intervento al Senato di qualche giorno fa – occorre oggi porre l’attenzione sul fatto che è molto probabile che chi si vaccina con l’antinfluenzale possa piu’ facilmente contrarre il Covid.

https://www.nature.com/articles/s41586-020-2798-3

A causa di quel fenomeno chiamato “effetto Hoskins”.

Molti studi negli ultimi quattro anni illustrano come la vaccinazione anti-influenzale aumenti il rischio di contrarre infezioni respiratorie, probabilmente per il meccanismo immunitario chiamato “peccato originale antigenico o effetto Hoskins”, dove la prima risposta immunitaria attivata in risposta all’antigene, condiziona le future risposte immunitarie, rendendole paradossalmente meno efficaci e con sempre meno risposta anticorpale.

https://www.onb.it/2018/10/11/vaccini-e-risposta-immunitaria-il-paradosso-del-peccato-antigenico-originale/.

Ci si vaccina e il vaccino non solo non protegge, ma condiziona in modo negativo le future risposte immunitarie, come già osservato nel 2009 nell’epidemia di influenza suina, dove chi aveva ricevuto il vaccino per influenza stagionale, si era maggiormente ammalato proprio di influenza suina.

Quindi che cosa sta succedendo?

Il Covid-19 sembra aver annientato le influenze stagionali, sembra appunto.

Purtroppo invece ci si ammala anche di influenza e talvolta una semplice influenza può essere letale.

I dati degli ultimi dieci anni lo confermano in modo inequivocabile.

Così come i tassi medi di occupazione delle terapie intensive.

Oggi la confusione regna sovrana!

Tra Covid-19, varianti, vaccinati, influenza stagionale, la responsabilità di tutto è sempre e comunque addossata ai non vaccinati.

Come rilevato in uno studio pubblicato su Lancet il vaccinato invece può contagiare 251 volte di piu’ di un non vaccinato e contagia con una spike per così dire obsoleta.

Per l’effetto Hoskins il vaccinato è quindi più suscettibile ad ammalarsi, e se predisposto poiché già di suo pluripatologico cronico, può finire eccome in terapia intensiva e peggio contrarre una infezione letale.

Però mi raccomando, continuiamo a non consultare la letteratura internazionale o i ricercatori indipendenti, e seguiamo gli oracoli televisivi che si smentiscono da soli all’interno della stessa frase!

Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia” (Sun Tzu- 600-500 AC).

Il SARS-CoV2 è un corona virus tipo retrovirus a RNA contenente segmenti di genoma di SARS (Sindrome respiratoria acuta grave) e HIV (virus dell’immuno-deficienza causa dell’AIDS), come questi ultimi siano finiti all’interno del suo genoma non è argomento che voglio affrontare oggi ma apre certo le porte ad una seria e definitiva discussione sulla possibilità che questo patogeno sia un virus geneticamente modificato artificialmente o che sia il frutto di mutazioni spontanee.

Come ogni Corona virus (l’influenza stagionale è uno di questi) muta continuamente passando da una persona all’altra: è la strategia di sopravvivenza dei virus il cui unico scopo è replicarsi il più efficacemente (quantità) e efficientemente (minimo utilizzo di energia) possibile.

Al 13 Marzo 2020 il virus era mutato almeno 410 volte.

Se volete conoscere di più sull’evoluzione di questo virus vi consiglio il seguente sito web:

https://nexstrain.org

che raccoglie tutte le evidenze scientifiche sulle mutazioni del virus nel tempo e geograficamente.

Questo è il Nemico!

L’infezione da SARS-CoV2 nel 70% dei casi si risolve in modo asintomatico ovvero l’ospite non si rende nemmeno conto di aver contratto un’infezione, in taluni soggetti possono presentarsi i sintomi dell’influenza comune stagionale con febbre (90% dei casi), tosse secca (oltre l’80% dei casi), stanchezza, respiro corto (circa il 20% dei casi) e difficoltà respiratorie (circa il 15% dei casi).

Nei casi più gravi ovvero circa 10% di tutti i casi in cui è stato riscontrata la presenza del SARS-CoV2 a mezzo analisi tampone oro-faringeo e amplificazione e sequenziamento genomico nPCR, si sviluppa la polmonite interstiziale acuta e insufficienza renale acuta.

Nei casi più gravi si è riscontrata anche leucopenia (carenza di globuli bianchi) e linfocitopenia (carenza di linfociti).

L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata nel (97,2% di casi), danno renale acuto (27,8%), seguita da danno miocardico acuto (10,8%) e sovrainfezione (10,2%).

Questa è la conoscenza di noi stessi dopo 24 mesi!

Il sistema immunitario tende ad affrontare i virus con le armi sviluppate grazie ad anticorpi precedentemente creati o venendo a contatto con lo stesso patogeno o con patogeni simili o mediate vaccino stagionale, così facendo s’inganna andando a combattere in modo non mirato il Sars-CoV-2 ed inibendo anche la creazione di nuovi anticorpi naturali (naive) che potrebbero copiare al 100% il patogeno e distruggerlo.

Nel frattempo le interleuchine prodotte dal sistema immunitario contro il virus sviluppano l’infiammazione che va a ostruire gli alveoli ed il Sars-CoV-2 continua ad infettare sempre nuove cellule.

Questa è la nostra vittoria!

Tutto il resto è rumore di fondo e strategia del terrore connessa ad una cronica incapacità delle istituzioni pubbliche a trovare soluzioni pratiche e di buon senso.

Un effetto Hoskins che sembra aver coinvolto gran parte della popolazione incatenata in una dissonanza cognitiva divenuta molto piu’ pericolosa del Covid-19.

Con l’obbiettivo di raccogliere dati utili, sarebbe oggi interessante capire se l’alto numero di positivi riscontrati negli ultimi giorni nella nostra città abbiamo già ricevuto o meno il ciclo completo del vaccino Covid-19.

E se i positivi abbiamo inoltre ricevuto il vaccino antinfluenzale nell’ultimo mese.

Una statistica che potrebbe probabilmente confermare che qualcosa non sta andando per il verso giusto.