Continuare con la somministrazione di dosi di vaccino ai fragili è non solo inutile dal punto di vista della copertura anticorpale, ma anche un’esposizione al rischio di effetti collaterali

di Stefano Pezzola

“I pazienti immunocompromessi sono incredibilmente aumentati negli ultimi decenni. È l’effetto paradosso del fatto che molte malattie prima mortali – dal cancro all’Aids – si sono trasformate in affezioni croniche. Questa nuova categoria di pazienti costituisce un problema, non solo terapeutico ma anche per la loro fragilità rispetto a patologie che possono subentrare. Fra queste, le più temibili sono quelle infettive. La prevenzione delle malattie infettive mediante vaccini è tra le misure sanitarie più efficaci. Tuttavia le persone immunocompromesse variano nel loro grado di immunosoppressione e suscettibilità alle infezioni e, quindi, rappresentano una popolazione eterogenea per quanto riguarda l’immunizzazione. Il programma di vaccinazione nelle persone con immunodeficienza dovrebbe sempre contemplare una precisa valutazione del rapporto rischio-beneficio e un programma di immunizzazione specifico dovrebbe essere eseguito in base allo stato clinico e immunologico. È necessario arrivare ad un equilibrio tra la necessità di proteggere tali soggetti e quella di evitare i potenziali effetti avversi del vaccino stesso. Esistono infatti immunocompromissioni che rendono il soggetto non-responder a qualsiasi stimolazione anticorpale. In questi soggetti continuare con la somministrazione di dosi di vaccino è non solo inutile dal punto di vista della copertura anticorpale, ma anche un’esposizione al rischio di effetti collaterali. Il dosaggio anticorpale sierologico dovrebbe essere un test di prassi. Queste valutazioni non sono state raccomandate per la vaccinazione anti-Covid 19 e addirittura, malgrado la perplessità di EMA e di tanti esperti, si sta procedendo offrendo una quarta somministrazione nei pazienti fragili. Sarebbe opportuno dare indicazioni precise per i diversi soggetti che rientrano in questo vasto ed eterogeneo gruppo. Continuare a vaccinare un non-responder è inefficace perché non avremo mai l’effetto desiderato, pericoloso perché potremmo andare incontro a effetti collaterali e perché si rischia di dare l’illusione di essere protetti da una malattia che potrebbe contrarre gravemente”.

Sono parole di un pericoloso complottista novax?
E’ quanto scriveva sulla sua rubrica sul Fatto Quotidiano giovedì 4 agosto 2022, la Professoressa Maria Rita Gismondo, Direttrice di microbiologia clinica e virologia del Sacco di Milano, esprimendo forti dubbi sulla quarta dose per tutta la categorie dei fragili.
Oggi fa davvero bene rileggerle.

Fonte:
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/08/04/quarte-dosi-attenti-ai-fragili/6751747/