Valdichiana in movimento, e Castiglioni?

Mentre il resto della Valdichiana aretina corre, Castiglion Fiorentino sembra rimanere al palo. A Foiano della Chiana, una delle grandi firme dell’alta moda ha investito nel settore della pelletteria.

 

A Lucignano, in pochi anni, sono stati creati centinaia di posti di lavoro grazie alla nascita di due poli produttivi.

 

E a Camucia, proprio nei giorni scorsi, è stato annunciato un investimento importante nell’elettronica, con la prospettiva di un centinaio di nuove assunzioni.

 

E Castiglioni? Quella che un tempo era il cuore produttivo della vallata, oggi appare immobile.

 

Vale la pena ricordare un nome, quello di Girolamo Presentini, sindaco del passato con cui chi scrive non condivideva molto politicamente, ma a cui va riconosciuto un merito fondamentale: l’intuizione di trasformare Castiglion Fiorentino in un vero polo produttivo, grazie alla creazione delle aree PIP.

 

Oggi, chi si dichiara il suo erede sembra stia consumando tutto il capitale. L’industria non viene più nominata. Dai vertici dell’amministrazione non arriva più una parola sul comparto produttivo.

 

Nessun progetto, nessun piano. Infrastrutture? Strade? Ferrovie? Stazione AV? Silenzio. Al loro posto solo frasi ad effetto, battute di basso livello e selfie con i bambini, che fanno bene all’immagine.

 

Il mantra è diventato “turismo”, ma intanto i negozi del centro storico abbassano le saracinesche uno dopo l’altro. È davvero questa la strategia? Non c’è una visione d’insieme, né un progetto concreto per il futuro. Solo vuoto.

 

Un deserto di idee in cui non cresce nemmeno un filo d’erba.

 

Eppure i segnali sono chiari: calo demografico, contrazione dell’attività produttiva, impoverimento del tessuto commerciale.

 

A pagare il prezzo più alto saranno i giovani, destinati ad andare via, non per scelta, ma per cercare opportunità altrove.

 

L’attuale amministrazione non sta solo governando male il presente: sta perdendo il treno del futuro.

 

Forse oggi è ancora difficile rendersene conto. Ma tra cinque, dieci anni, le conseguenze saranno sotto gli occhi di tutti.

 

Paolo Brandi

Capogruppo Rinascimento Castiglionese