Docenti precari, lettera alla Azzolina: “ecco le modalità di reclutamento concrete e rapide nel rispetto della Costituzione”

Questa è una lettera, che pubblichiamo integralmente, del direttivo docenti precari della Regione Toscana.

“Siamo un gruppo di docenti precari della scuola secondaria della Regione Toscana e scriviamo questo comunicato in risposta alle dichiarazioni della Ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, alle quali non abbiamo avuto possibilità di contraddittorio. Il nostro gruppo ha scritto un documento che presenta modalità di reclutamento del personale docente concrete e rapide nel rispetto della Costituzione.

“Assumere i docenti precari è un nostro obiettivo, ma nel rispetto delle norme previste dalla Costituzione”. Lucia Azzolina.

In risposta a tali dichiarazioni, ricordiamo alla Ministra che esistono direttive europee e norme Costituzionali che regolano le immissioni in ruolo nella pubblica amministrazione.
La DIRETTIVA N 3 DEL 24/4/2018 (LINEE GUIDA SULLE PROCEDURE CONSORSUALI NELLA PA), infatti, recita quanto segue:
Tenuto conto delle metodologie di reclutamento previste dalla normativa vigente e in particolare dal D.P.R. n. 487 del 1994, il bando di concorso definisce innanzitutto, in relazione alla professionalità da reclutare, quale tipologia di concorso pubblico risulta più adatta tra:
a) concorso pubblico per esami;
b) concorso pubblico per titoli;
c) concorso pubblico per titoli ed esami;
d) corso-concorso;
e) selezione mediante lo svolgimento di prove volte all’accertamento della professionalità richiesta.

La Ministra conosce bene questo decreto tant’è che ne ha usufruito per entrare legittimamente in ruolo attraverso un CONCORSO PER TITOLI dopo aver conseguito la specializzazione tramite SSIS, ma attualmente la volontà politica è quella di svolgere concorsi per titoli ed esami, ben sapendo che questa non rappresenta l’unica modalità di reclutamento e sicuramente non è la risposta più rapida alle attuali esigenze del contesto scuola. Non accettiamo però che la Costituzione venga citata in maniera parziale e tendenziosa. In tempo di Covid-19 e cattedre vacanti di quasi 100.000 unità, secondo noi il Ministero potrebbe valutare anche le altre procedure di reclutamento, le stesse di cui ha usufruito la Ministra, per garantire velocità di reclutamento, continuità didattica, ritorno in classe in sicurezza, organici al completo o quasi per agevolare l’inizio dell’anno scolastico 2020/2021 che al momento si prospetta pieno di interrogativi.

Ricordiamo inoltre che le modalità di reclutamento proposte all’interno del D.P.R. sopramenzionato e da noi proposte nel nostro documento sono già state utilizzate anche nell’anno scolastico 2011/2012, quando il PAS attivato ha permesso a molti docenti precari con tre anni di servizio di partecipare ad un percorso abilitante senza selezione in ingresso e quindi di accedere a graduatorie di seconda fascia dalle quali i colleghi hanno avuto successivamente accesso al ruolo tramite concorso NON selettivo 2018. O ancora, la ben nota Fase C del governo Renzi (2015) che ha permesso a circa 48.000 docenti, precedentemente specializzatisi attraverso la SISS, di entrare in ruolo senza alcun tipo di concorso. L’obiezione potrebbe nascere sul punto della specializzazione ma non è forse lo stesso percorso fatto dai docenti che si sono specializzati sul sostegno durante il IV ciclo TFA che, al contrario dei colleghi più “fortunati” della fase C devono affrontare un nuovo concorso dopo averne già superato uno per accedere al percorso di specializzazione? O forse esistono docenti di serie A e di serie B?
Concludendo ricordiamo inoltre la Direttiva CE 70/1999 che denuncia l’ABUSO DI CONTRATTI A TERMINE DOPO 36 MESI DI SERVIZIO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE e la recentissima sentenza del Consiglio di Stato (n.4167 Giugno 2020) che riconosce il ruolo abilitante dopo 3 anni di servizio”.