Cimice asiatica: partecipato convegno a Badia al Pino sull’analisi del problema ed esempi di strategie per il suo contenimento

CIVITELLA – L’Amministrazione comunale di Civitella in Val di Chiana nell’ambito delle iniziative volte a sostenere gli imprenditori agricoli della Valdichiana, le cui coltivazioni sono state minacciate negli ultimi anni anche dagli attacchi della cimice asiatica (Halyomorpha halys), ha organizzato lo scorso 12 gennaio un partecipato incontro tecnico sull’analisi del problema presso la Sala del Consiglio comunale a Badia al Pino. Ad aprire i lavori e portare i saluti istituzionali dell’amministrazione il sindaco di Civitella, Andrea Tavarnesi. Sono intervenuti Dante Moretti (Azienda agricola Dante Moretti), Luca Marzocchi e Stefano Foschi (Bioplanet), Lorenzo Neri (Servizio Fitosanitario Regione Toscana). Al convegno, che ha riscosso molto interesse, hanno preso parte anche le associazioni di categoria del mondo agricolo. Oltre 40 i partecipanti sia in presenza che da remoto.

“Il Comune di Civitella ringrazia tutti i partecipanti e gli organizzatori – commentano il sindaco Andrea Tavarnesi e l’assessore all’Agricoltura Ivano Capacci – Si va avanti tutti insieme e non da soli, sappiamo quanto i nostri imprenditori agricoli siano già provati anche a causa dei cambiamenti climatici e lo scopo del convegno era quello di porsi oggi un problema per prevenirlo prima che domani diventi più grosso cercando possibili soluzioni, una di quelle emerse è l’insetto antagonista. Iniziative come queste, che sono mirate a determinate problematiche, sono sempre particolarmente utili e si pensa che possa essere stato un momento costruttivo grazie anche alla presenza della Regione Toscana, cha ha detto che porterà delle sperimentazioni, e di Bioplanet che si ringraziano, così come il consigliere Moretti che ha proposto l’incontro”.

La cimice asiatica, conosciuta anche come cimice marmorizzata, è stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2012 in Emilia-Romagna. Da allora i ritrovamenti si sono susseguiti rapidamente in molte altre regioni italiane ed in poco tempo si sono registrati ingenti danni alle coltivazioni di gran parte dell’areale dell’Italia Settentrionale, nonché disagi alle persone causati dall’abitudine dell’insetto di svernare negli edifici. La Toscana, al fine di ridurre l’impatto della cimice asiatica nel proprio territorio, dal 2016 ha iniziato una specifica campagna di informazione e di monitoraggio.

Lo studio di strategie di lotta ad H. haly sta considerando diversi aspetti e diverse tecniche/tecnologie che spesso raggiungono una maggiore efficacia solo se utilizzate in modo combinato in un approccio di lotta di tipo integrato. Alcuni di questi metodi prevedono in campo reti anti-insetto, il controllo chimico, la rimozione fisica e il controllo biologico con antagonisti naturali. Al momento, riguardo a questi ultimi, sono in fase di studio alcuni insetti entomofagi e tra questi, come migliori candidati, si ricordano gli ooparassitoidi Trissolcus, imenotteri di origine esotica (vespa samurai).