Si arricchisce l’offerta culturale del comune di Castiglion Fiorentino.
Dopo l’inaugurazione della personale di Luna Berlusconi è di questi giorni quella di Silvia Salvadori “La struttura e l’amina del Colore”.
La personale è visitabile fino 30 novembre presso gli spazi espositivi della quadreria della chiesa di Sant’Angelo al Cassero.
Nella sua Bottega d’Arte ad Arezzo, è una delle poche in Italia, se non la sola, a saper utilizzare le antiche tecniche pittoriche tramandateci da Cennino Cennini nella sua opera il Libro dell’Arte (1370-1440) e da Giorgio Vasari nelle “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori” (1550-1568).
Un estratto dei suoi quadri è stato portato, come sottolinea il sindaco Agnelli presente all’inaugurazione, nel luogo forse più importante per la Città, la Quadreria della Chiesa di Sant’Angelo che ospita opere come il “San Francesco che riceve le Stigmate” di Bartolomeo della Gatta e i dipinti di Silvia rappresentano un ponte con quelli del Rinascimento.
Le sue opere, infatti, traggono ispirazione dall’arte medievale, da quella gotica e dal primo Rinascimento di ambito fiorentino e senese, in lei rivive un territorio carico di storia e di cultura, capace di destare tutt’oggi meraviglia nell’osservatore.
I suoi personaggi sacri e profani, le architetture, i paesaggi, come nella pittura gotica, dal punto di vista formale rappresentano l’estremo sviluppo dell’aspetto decorativo, l’estremo acutizzarsi della sensibilità della linea esuberante e ondulata per il colore lucente ed un intenso pittoricismo epidermico.
Le atmosfere che si percepiscono nelle sue opere sono Eden incantati di fiaba, sono idilliache ed eteree, lasciano spazio all’immaginazione più estrema, ci si ritrova come per magia catapultati in epoche cavalleresche.
I colori sono singolarmente morbidi, l’uso dell’oro zecchino dona intensità e volume ai piani prospettici, le figure sono disegnate con gusto musicalissimo della linea e tutto si predispone secondo visioni di sottilissima liricità.
La modernità di Silvia è nella sua arte, nel suo saper sperimentare, nella sua sapiente ricerca di saperi ormai perduti, che riesce con animo gentile a far rivivere nelle sue tavole istoriate, incarnando la “maniera” dei maestri che hanno reso grande la storia dell’arte.
“L’intento era quello di creare un ponte tra passato, presente e futuro e l’ho fatto attraversando ed unendo varie tecniche fino ad ottenere uno stile che toccasse l’arte contemporanea ma che si rifacesse sempre al Rinascimento italiano” conclude l’artista Silvia Salvadori.