È stata inaugurata questa mattina, nell’atrio del Palazzo Comunale, la mostra fotografica “Memorie in bianco e nero – Castiglion Fiorentino in cento anni di immagini”.
L’esposizione, frutto di un grande lavoro di ricerca e valorizzazione del patrimonio fotografico e visivo cittadino, sarà visitabile gratuitamente fino al 20 settembre 2025.
La mostra nasce da un accurato lavoro di ricerca svolto all’interno dall’archivio fotografico comunale, che conserva migliaia di immagini storiche di Castiglion Fiorentino, in gran parte provenienti da donazioni private, lasciti familiari e fondi di fotografi locali.
Un vero e proprio giacimento di memoria, in cui ogni scatto racconta la trasformazione del tessuto urbano, sociale e culturale di Castiglion Fiorentino nel corso del Novecento.
Le immagini esposte documentano in particolare l’evoluzione architettonica e urbanistica del paese:
dalle prime fotografie dei primi del Novecento, che restituiscono l’immagine di un borgo raccolto attorno al nucleo originario, fino agli anni del secondo dopoguerra e del boom economico, con l’apertura di nuove vie, la costruzione di edifici moderni e l’introduzione delle prime automobili che modificarono profondamente il paesaggio urbano.
L’esposizione è arricchita dal confronto tra vedute d’epoca e immagini contemporanee, che invitano a riflettere sul legame profondo tra passato e presente.
Molti dettagli e contesti sono stati ricostruiti grazie al dialogo tra le fotografie e altre fonti archivistiche, come atti comunali, mappe storiche e testimonianze raccolte sul territorio. Ne emerge una narrazione visiva capace di restituire identità e continuità alla storia locale.
“La mostra è un percorso che parte dalla stazione e arriva fino a Porta Romana – dichiara la direttrice scientifica del Sistema Musele Castiglionese Stella Menci – tutte le fotografie, inoltre, sono state digitalizzate e sono consultabili presso la nostra Biblioteca comunale”.
“Questa mostra non è solo un’esposizione fotografica, ma è cultura della memoria – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Massimiliano Lachi – un invito a rileggere il nostro paese con occhi nuovi, riconoscendo nei suoi spazi quotidiani le tracce lasciate da chi ci ha preceduto”.